Prepariamo la Pastiera napoletana un dolce tipico che si mangia la domenica di Pasqua.

Prepariamo oggi la Pastiera Napolentana un dolce tipico per festeggiare la Pasqua. 
LA LEGGENDA.
Secondo una antica leggenda, la Pastiera Napoletana nacque quando una volta sulla spiaggia le mogli dei pescatori lasciarono nella notte delle ceste con ricotta, frutta candita, grano e uova e fiori d’arancio come offerte per il “Mare”, affinché questo lasciasse tornare i loro mariti sani e salvi a terra.
Al mattino ritornate in spiaggia per accogliere i loro consorti notarono che durante la notte i flutti avevano mischiato gli ingredienti ed insieme agli uomini di ritorno, nelle loro ceste c’era una torta: la Pastiera. Sicuramente questo dolce, con il suo gusto classico poco zuccherino e rinfrescato dai fiori d’arancio, accompagnava le antiche feste pagane per celebrare il ritorno della Primavera: la ricotta addolcita è la trasfigurazione delle offerte votive di latte e miele tipiche anche delle prime cerimonie cristiane. a cui si aggiungono il grano, augurio di ricchezza e fecondità e le uova, simbolo di vita nascente.

Ed ecco questa storiella in rima baciata.
A Napule regnava Ferdinando
Ca passava e’ jurnate zompettiando;
Mentr’ invece a’ mugliera, ‘Onna Teresa,
Steva sempe arraggiata. A’ faccia appesa
O’ musso luongo, nun redeva maje,
Comm’avess passate tanta guaje.
Nù bellu juorno Amelia, a’ cammeriera
Le dicette: “Maestà, chest’è a’ Pastiera.
Piace e’ femmene, all’uommene e e’creature:
Uova, ricotta, grano, e acqua re ciure,
‘Mpastata insieme o’ zucchero e a’ farina
A può purtà nnanz o’Rre: e pur’ a Rigina”.
Maria Teresa facett a’ faccia brutta:
Mastecanno, riceva: “E’ o’Paraviso!”
E le scappava pure o’ pizz’a riso.
Allora o’ Rre dicette: “E che marina!
Pe fa ridere a tte, ce vò a Pastiera?
Moglie mia, vien’accà, damme n’abbraccio!
Chistu dolce te piace? E mò c’o saccio
Ordino al cuoco che, a partir d’adesso,
Stà Pastiera la faccia un pò più spesso.
Nun solo a Pasca, che altrimenti è un danno;
pe te fà ridere adda passà n’at’ anno!”
Possiamo notare come da questo raccontino emerga un altro aspetto della profonda psicologia napoletana, cioè il valore positivo dell’allegria, del volto sorridente come elemento di comunicazione e dello stare insieme e, di contrasto, come la seriosità eccessiva non sia mai apprezzata. Sin dai primi secondi di approccio il napoletano cerca di conquistare l’interlocutore con un battuta.

Ingredienti per uno stampo da 23 cm
140 g Zucchero a velo
350 g Farina 00
2 Tuorli
220 g Burro freddo di frigo
1 Scorza di limone
PER IL RIPIENO
500 g Ricotta vaccina
175 g Zucchero
2 Tuorli
1 Scorza d’arancia
1 pizzicoCannella in polvere
40 g Gocce di cioccolato fondente
Preparazione
Iniziamo con preparare la pasta frolla: versate la farina in un mixer insieme al burro freddo tagliato a pezzettini e azionate le lame per qualche istante. Versate il composto sabbioso sul piano da lavoro e aggiungete lo zucchero a velo, nel mezzo formate una fontana con le mani e versateci i tuorli. Grattugiate la scorza di limone e impastate fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo che potrete avvolgere nella pellicola trasparente lasciando riposare in frigorifero per almeno una mezzora.
Adesso possiamo preprarare la crema: in un mixer versate i tuorli insieme allo zucchero e grattugiate la scorza d’arancia, poi aggiungete la cannella in polvere. Per ultima aggiungete anche la ricotta e frullate fino ad ottenere un crema liscia; tenete da parte. Riprendete la frolla e toglietela dalla pellicola, battetela con il matterello per ammorbidirla un po’, dopodiché dividetela in due parti, che dovranno essere una il doppio dell’altra, e cominciate a tirare il panetto più grande tra due fogli di carta forno.
Ottenete così un disco di circa 3-4 mm e sistematelo in una tortiera per crostate da 23 cm già imburrata ed infarinata. Con le dita sistematela accuratamente affinché la pasta combaci per bene alla teglia. Se dovesse rompersi in alcuni punti, non preoccupatevi, sarà sufficiente rattopparli con dei pezzetti di pasta. Pareggiate i bordi in superficie passandoci su il matterello e poi bucherellate la base con una forchetta. Nel mezzo versateci la crema di ricotta e livellatela accuratamente con una spatola.
Poi cospargete la superficie con le gocce di cioccolato e infine tirate il secondo panetto di frolla per ottenere un disco col quale andrete a rivestire la superficie. Livellate la crostata passandoci il matterello così da eliminare la frolla in eccesso (che potrete congelare ed usare in seguito) e facendo fuoriuscire l’aria.
Per finire forate la superficie con una lama, più utile della forchetta in questo caso, e cuocete in forno preriscaldato, in modalità statica a 175° per 70 minuti: abbiate cura di riporre la teglia su una leccarda e di cuocerla sul ripiano più basso. A metà cottura, ripassate nuovamente la lama all’interno dei fori che avevate creato in superficie e proseguite poi la cottura. Una volta cotta, estraete la vostra crostata di ricotta e lasciatela raffreddare completamente prima di gustarla
Conservazione
Una volta cotta potete conservare la crostata di ricotta in frigorifero, coprendola con pellicola trasparente, per 2 o 3 giorni. Se volete potete preparare la pasta frolla anche con un giorno d’anticipo e utilizzarla al bisogno.