DIARIO DI UNA TRASFERTA TRA I MONTI SPERDUTI DI FRANCAVILLA IN SINNI

Tornano le avventure/disavventure della vostra super Tiz. Questa volta voglio raccontarvi l’ultima trasferta dell’anno solare che è capitata a noi giornalisti di mitico channel e ilfoggia.com. Come sempre siamo presenti non solo allo Zaccheria, tra le mura di casa, ma soprattutto nelle trasferte ma quella che abbiamo fatto ieri ha veramente dell’assurdo. Il viaggio non è andato male, perchè quando hai dei compagni di viaggio che ti fanno ridere alla fine passa tutto, ma voglio solo farvi immaginare che viaggio è stato. Abbiamo attraversato il nulla, intorno a noi non c’era niente ma solo verde e montagne ma soprattutto non passava nessuno e se ci fosse capitato qualcosa durante il tragitto penso che nessuno ci avrebbe mai trovato (ndr. rido). Quando siamo arrivati poi lo scenario che si è presentato davanti ai nostri occhi è tutto un programma. La macchina da parcheggiare lungo la carreggiata della strada, il campo sportivo da attraversare per arrivare alla nostra postazione, i gradoni freddi e ghiacciati, i computer poggiati sulle gambe o su trolley senza nemmeno un misero banchetto su cui poggiare l’attrezzatura… La cosa però che mi ha rattristato o disgustato è stato che ci hanno posizionato in mezzo ai tifosi del Francavilla, eravamo letteralmente circondati da persone anziane che vedendoci seduti lì avevano anche da ridire sui posti che erano loro perchè occupati per 11 anni. Poi come se non bastasse alla prima occasione hanno preso a minacciarci e insultarci durante il secondo tempo poi tutto si era calmato con l’arrivo dei carabinieri. Ma il peggio si è scatenato alla fine della gara che il Calcio Foggia 1920 ha vinto con un rigore (dubbio secondo loro). I tifosi del Francavilla si sono girati verso di noi e urlavano insulti dicendo “Vergognatevi, nemmeno l’eccellenza potete fare” e poi minacce ancora urla come “Ladri” o “Speriamo che vince il Bitonto così voi non salite”. Questo è durato per diversi minuti fino a quando non sono usciti dalla “tribuna”. E’ stato tutto così assurdo. Anche se non vi nascondo che in alcuni momenti ho pensato al peggio perchè se qualcuno fuori di testa saliva su da noi poteva anche metterci le mani addosso. Ma per fortuna è andato tutto bene. La cosa che voglio dire è che quei 4 o 5 di noi giornalisti, compreso la sottoscritta, che segue sempre il Foggia sia in casa che in trasferta per amore di questi colori ma soprattutto per informare i nostri tifosi, sono stati davvero coraggiosi perchè in un campo come questo poteva veramente scapparci la tragedia. Dico sempre che il giornalista sportivo si impara a fare soprattutto nelle trasferte, non in casa, perchè durante le trasferte devi mantenere la calma, adattarti a ciò che trovi e non farti condizionare da quelle che accade intorno. Il viaggio di ritorno è stato tutto un programma camminavamo con la macchina dispersi nel nulla, tutto buio intorno ma siamo sopravvissuti anche a questa trasferta, fieri del nostro lavoro e fieri di portare avanti i nostri colori. Alla prossima, continuate a seguirmi. Un bacio dalla vostra super Tiz :*